Sabato 14 gennaio 2012 si è svolta l’Assemblea degli Associati AIATSFX.
Tra i punti all’ordine del giorno, le questioni problematiche derivanti dalle recenti modifiche di legge, entrate in vigore a luglio dello scorso anno, in materia di armi.
Come già anticipato in precedenti comunicazioni, a seguito di dette modifiche il Ministero dell’Interno ha emanato una circolare che regolamenta in maniera specifica la gestione delle armi per uso scenico sparanti a salve (N. 50. 302/10. C.N.C. 77 Roma, 7 luglio 2011).
L’Associazione, nel guardare con favore al tempestivo intervento del Ministero dell’Interno, si trova però costretta a richiamare l’attenzione nei confronti di una soluzione che non ha tenuto e che continua a non tenere conto delle gravi conseguenze che un tale provvedimento potrebbe arrecare ad un settore già in sofferenza.
A tal riguardo, l’Associazione premette di condividere pienamente le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica alla base dell’attività svolta dalla “Commissione Consultiva Centrale per il controllo delle armi”.
Altresì ritiene, però, che vi siano interessi altrettanto meritevoli di attenzione, come peraltro espressamente previsti dal legislatore, vista l’individuazione e definizione della specifica categoria di armi per uso scenico.
Si parla di un’attività industriale, quella cinematografica e dell’audiovisivo in genere, che, senza colpo ferire, nonostante l’ampio uso di “armi”, è in grado di produrre ricchezza ed occupazione.
Appare quindi quanto mai discutibile l’adozione di provvedimenti amministrativi, quali quello in questione, senza aver prima consultato gli addetti del settore. Consultazioni che ci sono sì state nella prima fase che ha riguardato la definizione dei problemi da affrontare, ma che non ha avuto più un seguito là dove, invece, sarebbe stato altrettanto necessario.
Brevemente, con la nuova regolamentazione s’impone che tutte le armi, sino ad oggi utilizzate e considerate idonee all’uso scenico, vengano nuovamente modificate secondo nuovi criteri, nonché verificate, punzonate e catalogate a cura del Banco Nazionale di prova di Gardone Val Trompia, entro e non oltre luglio-agosto 2012 (a seconda dei tempi dell’avvenuta notifica).
Considerato l’alto numero di armi in questione, sono immediatamente evidenti quali insormontabili problemi si sono trovati a dover affrontare i titolari di licenza delle armi per uso scenico.
In primo luogo, al di là dell’opportunità di rivedere, almeno in piccola parte, le modifiche tecniche richieste, in modo particolare per alcune tipologie di armi, vi è l’impossibilità pratica di portare a termine tutti gli adempimenti tecnici e di verifica nel breve tempo dato, tenendo conto che le modifiche da compiere possono essere effettuate da pochi armaioli autorizzati, non ancora sufficientemente organizzati per il tipo di intervento richiesto. Dalle informazioni inoltre ricevute, ci risulta che anche il Banco Nazionale di prova avrebbe seri problemi nell’effettuare tutte le operazioni richieste in tempi così stretti.
In secondo luogo, sempre tenendo conto dell’alto numero di pezzi da dover nuovamente modificare, i costi da affrontare, per portare a termine tutta l’operazione, si aggirano intorno al “milione e mezzo - due milioni” di euro per i soli 4 maggiori fornitori di armi per uso scenico.
Si tratta di un impegno economico concentrato nel breve periodo, non programmato ed eccessivamente elevato per le dimensioni delle aziende interessate, in grado di porre in serio pericolo la sopravvivenza di questo tipo di attività.
Stante, quindi, il disinteresse sino ad oggi mostrato dal Ministero dell’Interno riguardo alle sollecitazioni da noi immediatamente inviate, l’ultima con raccomandata dell’8 novembre 2011, l’Associazione ritiene doveroso estendere all’intero settore la proprie preoccupazioni riguardo l’imminente indisponibilità delle armi per uso scenico sparanti a salve, con gravi ripercussioni non solo per gli addetti del settore, ma anche per l’intero comparto dell’audiovisivo.
L’Associazione comunica che si sta altresì attivando per cercare di avere informazioni riguardo l’uso delle repliche, in quanto la nuova normativa si presta ad un’interpretazione  più restrittiva.

Si conclude, infine, comunicando per tempo che per il giorno 16 febbraio 2012 tutti gli Associati sono chiamati a sospendere tutte le attività lavorative, e questo al fine di partecipare alla giornata di sensibilizzazione promossa dall’Associazione, circa i problemi che affliggono il settore, in occasione dell’udienza del TAR che tratterà nuovamente dei provvedimenti di revoca delle licenze predisposte dalla Questura di Roma; provvedimenti al momento sospesi dal Consiglio di Stato in attesa del pronunciamento sul merito.
Roma, 16 gennaio 2012

Per l’Associazione
Il Presidente
Franco Ragusa