Roma,  26  febbraio  2010

Annuncio  della  F.I.D.A.C.

Sono in molti ormai ad essere a conoscenza dell’impegno quotidiano della F.I.D.A.C. (Federazione Italiana delle Associazioni del Cine-audiovisivo) e delle Associazioni che la compongono, vòlto a promuovere ed accrescere il valore delle professioni del nostro settore. Questo impegnativo percorso richiede la costanza e la disponibilità di molte persone che credono e lavorano per la realizzazione degli obbiettivi della Federazione, incentrati specificamente su un percorso di recupero ed evoluzione.
Tali attività  portano i rappresentanti della F.I.D.A.C. ad essere conosciuti e stimati presso diverse realtà istituzionali e di settore, nonché ad essere riconosciuti per l'assidua frequenza con cui seguono tali impegni.
Era opportuno partire da queste premesse per giungere al difficile compito di riferire, con estremo imbarazzo, di un recente grave avvenimento: circa un mese fa è stata recapitata al nostro Vice Presidente Enzo De Camillis una “lettera anonima di minacce”, una anacronistica e incredibile 'lettera minatoria' che porta, a centro pagina, l'eufemistico titolo di  - "Avvertimento".  Il testo contiene espliciti riferimenti agli impegni ed alle attività che Enzo De Camillis svolge in ambito socio-politico-culturale.
Nello specifico, in forma esplicita nel testo vengono citate:  la sua partecipazione alle iniziative del Movem ’09, le sue attività presso la Regione Lazio, quelle presso l’Anica con le OO. SS., presso il Sindacato lavoratori troupes, per l’attività interna alla propria associazione di appartenenza, l'ASC (Associazione Scenografi e Costumisti) e, in modo del tutto particolare e insistito, viene specificamente sottolineata la responsabilità per aver criticamente focalizzato l'attenzione in merito alle scelte della gestione degli storici studi di Cinecittà.
In riferimento a ciò Enzo De Camillis viene esplicitamente invitato a sospendere tali attività - tutte - celermente e definitivamente, con argomenti che non sono altro che minacce alla sua persona, nonché alla sua stessa e famiglia.
Questo vile gesto colpisce ovviamente nel suo complesso tutta la F.I.D.A.C. che si sente lesa nella sua autonomia di giudizio e libertà d’azione in tutti quei campi esplicitamente definiti nel testo del suo Statuto e della sua premessa programmatica costitutiva.
Condanniamo e rigettiamo con fermezza un tale gesto di intimidazione che rimanda ad antiche pratiche di degenerata ideologia che speravamo non dovessero più riaffiorare e soprattutto mai riguardare l'ambito del nostro confronto civile.
Mentre siamo ovviamente solidali e affianchiamo Enzo De Camillis per ciò che è accaduto, sentiamo fortemente minata la serenità con cui tutti i partecipanti alla F.I.D.A.C. affrontano le attività in merito alle quali si impegnano. Abbiamo sempre ritenuto imprescindibile la modalità del confronto con chiunque e su qualunque argomento, purché in uno spirito assolutamente costruttivo, con attenzione a tutti quei temi che hanno una diretta ricaduta sulla qualità della vita civile di questo nostro Paese. In particolare abbiamo sempre più motivo di vigilare sulle condizioni che vanno da anni caratterizzando il nostro ambiente di lavoro intendendo contrastare il depauperamento sistematico che lo caratterizza. E' infatti nostro esplicito impegno sensibilizzare tutte le realtà che abbiano responsabilità correlate alle nostre a lavorare in forme di collaborazione e sintonia perché possano presto avviarsi dei veri processi coordinati di ripristino, rinnovamento ed evoluzione; perché l'intero sistema produttivo del settore, ampiamente inteso, sappia darsi criteri maggiormente consoni e lavorare costruttivamente in base ad un principio di lungimiranza, volendo insieme ristabilire le condizioni per una effettiva concezione e gestione equilibrata di tutti i suoi aspetti costitutivi, da quelli economici a quelli gestionali del lavoro, da quelli programmatici e di prospettiva a quelli delle ricadute sulle modalità produttive che vanno ad incidere sugli aspetti delle professioni, da vedere in un'ottica di sinergia e non come scomoda contrapposizione.
Ribadendo che crediamo civilmente nel cofronto, in un'atmosfera politica e sociale dove le contrapposizioni vengano accettate e coesistano nel rispetto delle reciproche posizioni, rigettiamo ovviamente con forza ogni forma di arroganza e a maggior ragione ne stigmatizziamo il sistema come inaccettabile, volgare e, non secondariamente, inefficace.
Abbiamo quindi deciso di accogliere il consiglio dell'Ufficiale della Stazione dei Carabinieri che ha registrato la necessaria denuncia contro ignoti di mettere al corrente dell'episodio tutte le realtà con le quali Enzo De Camillis - Vice Presidente Fidac - ha abituale relazione di attività, e in particolare quelle che sono citate con così attenta precisione nella detta lettera di minacce.


La Presidenza e il Direttivo  F.I.D.A.C.


Comunicato da inviare a tutte quelle realtà che sarà opportuno ne vengano a conoscenza.